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Cronaca

Forex al via: meno leverage e più regole per il dopo-crisi

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20 febbraio 2009

Guarda avanti, ma è forse un po' azzardato, il titolo della tavola rotonda che venerdì pomeriggio 20 febbraio ha dato l'avvio, nella "vecchia" Fiera di Milano e ospiti di UniCredit, al 15° congresso Aiaf-Assiom-Atic Forex : "Dopo la crisi, nuovi scenari e modelli organizzativi per l'industria bancaria". Oggi il problema per le banche di quasi tutto il mondo - ha detto il vice direttore del Sole 24 Ore Edoardo De Biasi, moderatore del dibattito - è anzitutto quello di arrivare a vedere la fine del tunnel della crisi. L'appuntamento di quest'anno è infatti cominciato in una giornata di vendite da panico per le Borse europee: l'indice Dow Jones Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sul Vecchio continente, ha perso il 3,52%, ai minimi dalla primavera del 2003, bruciando 154 miliardi di euro di capitalizzazione.

«Non è più sostenibile un modello di sviluppo economico eccessivamente fondato sul credito, sull'effetto leva e sulla de-regolamentazione» ha esordito Giovanni Viani, direttore dei servizi finanziari di Oliver Wyman, perché ha prodotto un abbassamento delle regole di sistema. «Attraverso il processo di ritorno alle regole, che durerà fino a tutto il 2010 e magari anche oltre - ha proseguito Viani - l'industria bancaria farà meno soldi, ma diminuiranno i rischi di sistema, che ritornerà a una maggiore trasparenza e credibilità». Ranieri de Marchis, chief financial officer di Unicredit, ha voluto richiamare - con lo slogan «back to basics» - l'esigenzadel ritorno alla più tradizionale modello della banca commerciale, sia per i privati che per la clientela "corporate", che significa anche, dopo tanta "finanza",la riscoperta di un rapporto "fisico" tra la banca e il suoi clienti.

Per Marco Onado dell'università Bocconi di Milano «anche l'idea di una "bad bank" per i titoli tossici arriva troppo tardi: infatti tale è l'opacità e la diversificazione di questi strumenti che non si capisce nemmeno più cosa contengono» L'idea di una "bad bank" si sostiene se almeno si trovano dei titoli buoni. «Vent'anni di regole internazionali fissate a Basilea - ha detto ancora Onado - non hanno prodotto l'armonizzazione che si voleva, mentre è stata più prudente e più severa la Banca d'Italia». «Fino a pochi mesi fa parlavamo di una crisi molto grave, ma che sarebbe passata, grazie all'assunzione di medicine in dosi massicce. Poi si è detto che ci sarebbe stato bisogno dell'intervento dello Stato. Ora si parla apertamente di nazionalizzazione. Lo stesso Alan Greenspan, l'ex presidente della Fed, ha detto che il presdiente Barack Obama, con il suo piano anti-crisi, si è fermato appena un passo prima di nazionalizzare il sistema finanziario».

Secondo Onado «lo scenario futuro sarà con meno banche e con una presenza pubblica molto elevata nel loro capitale. Si pensi che Royal Bank of Scotland, la terza banca inglese, è già controllata per il 70% dallo Stato. E non credo proprio alle promesse dei vari governi di vendere le partecipazioni una volta terminata la crisi».

Sabato mattina è la giornata clou del congresso: sono attese oltre 1.800 presenze al discorso che il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, terrà alle 11.30. In prima fila il presidente di
Mediobanca, Cesare Geronzi, il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo, Giovanni Bazoli, e il numero uno di Unicredit, Dieter Rampl, mentre l'ad della banca di piazza Cordusio Alessandro Profumo, terrà la relazione introduttiva a nome della banca ospite. È inoltre prevista la partecipazione ai lavori del presidente dell'Abi Corrado Faissola, del presidente e dell'ad di Borsa Italiana Angelo Tantazzi e Massimo Capuano, del presidente del consiglio di gestione, Enrico Salza, dell'ad di Bnl, Fabio Gallia, del presidente di Dexia Crediop, Mario Sarcinelli e del dg della Popolare di Milano Fiorenzo Dalu.

Il discorso ufficiale di Mario Draghi sarà preceduto dalle relazioni introduttive del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, del sindaco di Milano Letizia Moratti e del presidente Assiom Luigi Belluti. I lavori proseguiranno nel pomeriggio con un workshop su "La migrazione agli strumenti Sepa e il futuro dei servizi di pagamento" e quindi con le assemblee ordinarie Assiom e Atic Forex, chiamate fra l'altro ad approvare il percorso comune che le porterà alla fusione all'inizio dell'anno prossimo».

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